Tutti abbiamo dei posti che desideriamo vedere, ma che per
una ragione o per un’altra sempre ci sfuggono. La Reggia di Caserta era uno dei
miei. Uso il tempo passato perché finalmente sono riuscita a visitarla. Non
solo, ho avuto la fortuna di visitare gli interni e i giardini in un giorno tranquillo,
così che le stanze erano semideserte. Ho avuto la Reggia tutta per me, quasi
fossi la regina Maria Carolina che passeggiava per casa sua in un’oziosa
giornata di pioggia.
A tutt’oggi, salendo le scale di marmo che segnano l’inizio
della visita, si sente soggezione nei confronti nel potere e della grandiosità
del Re. Non è dunque difficile immaginare la sensazione provata da chi, nel
1700 e 1800, saliva quegli stessi scalini, per essere ricevuto dal Re Nasone
(Ferdinando IV).
Durante il percorso si scoprono moltissime curiosità sulla
coppia che ha occupato la reggia nel periodo del suo forse massimo splendore.
Si scopre, infatti, che i coniugi non nutrivano particolare attrazione l’una per
l’altro, ma tra i due c’era stima e affetto. I pettegolezzi dell’epoca li danno
entrambi inclini a soddisfare i bisogni passionali più fisici con partner
diversi. Soprattutto la regina pareva essere molto incline all’arte amatoria.
Nelle sue stanze un ingegnoso gioco di specchi, secondo la leggenda, le
permetteva di tenere sotto controllo gli spostamenti del marito. La figura di
Maria Carolina è quanto mai affascinante. Una donna forte, artefice di molte
decisioni importantissime per il regno, e che non si tirava indietro nel
prendersi quello che voleva dalla vita.
Grande sorpresa poi nello scoprire che nel XVIII secolo già
si usavano il bidet e l’ascensore, allora chiamato sedia volante! E anche nello
scoprire i modellini delle giostre di quello che era a tutti gli effetti un
parco divertimenti borbonico. Sarebbe interessante vedere queste giostre
riprodotte in una sezione di un parco a tema stile Gardaland!
Nella Reggia non solo si scopre la storia del 1700 e 1800
napoletano, ma anche parte di quella del Regno D’Italia. Si possono vedere il
tavolo da biliardo e le culle dei pargoli Savoia, queste ultime sono così inquietanti
da spiegare molto di personaggi come Emanuele Filiberto.
I Giardini della Reggia sono forse la cosa più bella. Da
soli valgono il viaggio. Nei giardini inglesi ci si trova all’improvviso in un
sentiero che sembra passare in mezzo alla giungla. Seguendolo s’incappa in
delle rovine antiche. In realtà è una ricostruzione delle rovine di Pompei che
venivano scoperte in quel periodo. Tutto, compresi i buchi nel soffitto e le
crepe sono stati ricreati per dare la sensazione di essere all’interno di un
antico portico romano ormai in rovina. In un posto così spettrale non stupisce
di incontrare una divinità. Venere infatti si specchia nel lago portando in un
tempo mitico tra sogno e realtà.
La vista della reggia dall’ingresso dei giardini è
magnifica. La somiglianza con Versailles è evidente, d’altronde è stata
costruita sul modello del palazzo reale francese. Alcuni che hanno visto
entrambe ritengono la Reggia di Caserta più bella di Versailles. Io Versailles
non l’ho ancora vista, quando lo farò, vi darò la mia opinione. Voi invece cosa
ne pensate?
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