lunedì 16 marzo 2015

Settimana 6: A spasso nel tempo


Oggi è una splendida giornata di sole come non se ne vedevano da tempo. Il monte Vesuvio si vede benissimo in lontananza. La temperatura si sta scaldando finalmente. Non c’e’ niente che amo di più al mondo di una giornata d’inizio primavera. Ho già pianificato tutta la mia giornata. Una giornata con me stessa. Con me stessa e la mia città, Pompei.

Nel raggiungere il mercato devo fare attenzione ai carri che hanno l’abitudine di guidare indisciplinati per le strade, e di schizzare qualunque liquido ci sia in strada sui poveri pedoni. Meglio usare le strisce pedonali!
Attraversamento pedonale
 
Via dell'Abbondanza
 
Il foro pullula di gente, come sempre. Varie donne con i loro schiavi vanno a fare la spesa per l’intera settimana. E anch’io faccio acquisti. Mi ero dimenticata della parlantina del macellaio. Non smetteva più di parlarmi del tempo e dei nuovi maiali che aveva comprato. Per fortuna è arrivata una donna altolocata a esigere la sua attenzione e dunque salvarmi!

Ho cercato rifugio alle terme, lasciandomi coccolare dalle acque calde e dai vapori, che alleviano la settimana di duro lavoro alla lavanderia, e tolgono anche quello sgradevole odore di urina che rimane dopo aver trattato i panni per smacchiarli. Mi meritavo proprio un po’ di riposo e un paio d’ore di chiacchiere con le donne e amiche che spesso incontro qui.
 

Ormai si è fatta ora di pranzo. E non vedo l’ora di comprare della carne salata e del pane dal termo polio dietro l’angolo.
Termopolio, il fast food degli antichi romani
 
 E’ talmente una bella giornata che non posso fare a meno di sedermi sul prato al di fuori del teatro a gustarmi il mio banchetto. E nel frattempo ascolto la rappresentazione che sta avendo luogo all’interno del teatro. Sono proprio felice oggi.

Una ragazza addenta il suo panino seduta sui resti del foro del sito archeologico di Pompei. Lo ha appena acquistato dal bar costruito per i turisti non molto lontano. Sta guardando il Vesuvio che si vede, imponente, dalla via in ciottoli così incredibilmente conservata. Mi fermo a osservarla in questa mia visita ai resti della città di Pompei. E mi soffermo a pensare che non molto è cambiato nella vita quotidiana rispetto ad allora. Le necessità basilari dell’uomo vengono soddisfatte in modi simili da millenni, così come i piaceri, i timori e le paure sono ancora le stesse di allora. In nessun luogo come a Pompei si capisce quanto insignificanti siano il progresso e la tecnologia, e di quanto gli esseri umani siano in fondo tutti uguali, indipendentemente dall’epoca storica o dalla zona del pianeta in cui essi si trovano a vivere.

Il Vesuvio e i resti di Pompei

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