Oggi è
una splendida giornata di sole come non se ne vedevano da tempo. Il monte
Vesuvio si vede benissimo in lontananza. La temperatura si sta scaldando
finalmente. Non c’e’ niente che amo di più al mondo di una giornata d’inizio
primavera. Ho già pianificato tutta la mia giornata. Una giornata con me
stessa. Con me stessa e la mia città, Pompei.
Nel
raggiungere il mercato devo fare attenzione ai carri che hanno l’abitudine di
guidare indisciplinati per le strade, e di schizzare qualunque liquido ci sia
in strada sui poveri pedoni. Meglio usare le strisce pedonali!
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Attraversamento pedonale |
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Via dell'Abbondanza |
Il foro pullula di gente, come sempre. Varie donne
con i loro schiavi vanno a fare la spesa per l’intera settimana. E anch’io
faccio acquisti. Mi ero dimenticata della parlantina del macellaio. Non
smetteva più di parlarmi del tempo e dei nuovi maiali che aveva comprato. Per
fortuna è arrivata una donna altolocata a esigere la sua attenzione e dunque
salvarmi!
Ho
cercato rifugio alle terme, lasciandomi coccolare dalle acque calde e dai
vapori, che alleviano la settimana di duro lavoro alla lavanderia, e tolgono
anche quello sgradevole odore di urina che rimane dopo aver trattato i panni
per smacchiarli. Mi meritavo proprio un po’ di riposo e un paio d’ore di chiacchiere
con le donne e amiche che spesso incontro qui.
Ormai
si è fatta ora di pranzo. E non vedo l’ora di comprare della carne salata e del
pane dal termo polio dietro
l’angolo.
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Termopolio, il fast food degli antichi romani |
E’ talmente una bella giornata che non posso fare a meno di sedermi
sul prato al di fuori del teatro a gustarmi il mio banchetto. E nel frattempo
ascolto la rappresentazione che sta avendo luogo all’interno del teatro. Sono
proprio felice oggi.
Una ragazza addenta il suo panino seduta sui resti del foro
del sito archeologico di Pompei. Lo ha appena acquistato dal bar costruito per
i turisti non molto lontano. Sta guardando il Vesuvio che si vede, imponente, dalla
via in ciottoli così incredibilmente conservata. Mi fermo a osservarla in
questa mia visita ai resti della città di Pompei. E mi soffermo a pensare che
non molto è cambiato nella vita quotidiana rispetto ad allora. Le necessità
basilari dell’uomo vengono soddisfatte in modi simili da millenni, così come i
piaceri, i timori e le paure sono ancora le stesse di allora. In nessun luogo
come a Pompei si capisce quanto insignificanti siano il progresso e la
tecnologia, e di quanto gli esseri umani siano in fondo tutti uguali, indipendentemente
dall’epoca storica o dalla zona del pianeta in cui essi si trovano a vivere.
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Il Vesuvio e i resti di Pompei |
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