domenica 15 febbraio 2015

Settimana 4: Citta' del Capo - L'Avana


Non mi si puo’ considerare una ‘festaiola’, ma per qualche strana congettura astrale gli ultimi tre venerdi’ sera mi hanno vista impegnata in incontri mondani che mi hanno portato in posti molto affascinanti.

La prima serata mi ha vista salire su un bus per Camden Town, e scendere a Citta’ del Capo. La destinazione della ‘serata donne italiane’ era infatti un club dall’atmosfera sud-africana. Per raggiungere il piano di sotto si doveva scendere per delle scale mobili che sembravano portare piu’ alla giostra degli Egizi di Gardaland che in un club. Non appena arrivata alla zona bar sono stata attratta dal suono dei tamburi. Dalla balaustra che dava al piano di sotto  potevo vedere dei percussionisti e dei danzatori esibirsi tra i tavoli; allietando la serata di chi era intento a gustare piatti sudafricani dall’aspetto delizioso. Mi sono lasciata la fredda notte londinese alle spalle, lasciandomi trasportare nel “selvaggio” Sud Africa, dove i tamburi davano ritmo ai pensieri, e gigantesche statue in legno di guerrieri africani scrutavano i miei movimenti. Persino i bagni del locale erano stravaganti. Dove altro potete trovare un puma come fermaporta?

Una settimana piu’ tardi sono salita sullo stesso bus, questa volta scendendo a Cuba. All’interno del locale coppie ballavano latino americano al ritmo dato dalla musica dal vivo. Grazie alla mia fervida immaginazione e all’arredamento del locale mi pareva di essere a L’Avana. Peccato per il freddo becco di fuori! Ho ballato ai ritmi cubani divertendomi un sacco. Purtroppo pero’ la musica dal vivo e’ stata presto sostituita da un dj set di musica commerciale. Ho continuato a ballare,ma l’atmosfera cubana se ne era andata, cosi’ come il mio desiderio di rum e sigari.

Terza settimana, stesso bus che questa volta mi ha portata a Londra. Questa serata era infatti dedicata a dj e concerti di gruppi indie emergenti. Il locale era un teatro dove la platea era stata rimossa per lasciare spazio al ‘dance floor’. Non avrei potuto chiedere di meglio! Sono arrivata troppo presto, e non c’era ancora nessuno. Il che mi ha dato la possibilita’ di girare il locale per bene, ma al tempo stesso mi ha fatto sentire incredibilmente vecchia. Ma che volete farci!? In questo modo entrata e birra costavano di meno! E’ stato entusiasmante essere parte, per una sera, della scena hipster londinese.

Una delle cose che amo di piu’ di Londra e’ la possibilita’ , con un po’ di immaginazione, di viaggiare in tutto il mondo e avere un assaggio di diverse culture molto diverse tra loro. Andare in un locale dall’atmosfera sud-africana o cubana ovviamente non e’ comparabile col visitare fisicamente un Paese. Ma aiuta a fuggire dalla realta’ di tutti i giorni e lasciar libera di viaggiare lontano la propria fantasia.

 

Nessun commento:

Posta un commento