domenica 8 febbraio 2015

Settimana 3: Una giungla letteraria


E’ sempre un piacere passeggiare senza meta e perdersi per le calli veneziane. Non c’e’ modo migliore per scoprire nuove strade, nuovi Rii, nuovi palazzi, nuove chiese ai quali non avevi mai prestato attenzione prima. Non importa quante volte tu sia stato a Venezia, quando ti perdi per le sue vie verrai sorpreso da qualche dettaglio che ti era sfuggito e che rendera’ la passeggiata magica e fonte impagabile di ispirazione.

E’ con questo spirito che, in una bellissima e fredda giornata di sole, ho deciso che avrei scelto un Sestriere a me non molto familiare, e avrei scoperto qualche cosa di nuovo perdendomi tra le sue strade e i suoi ponti. La cosa piu’ interessante che ha catturato la mia attenzione e’ stato un set di campanelli, fatti da faccioni strani da tirare. La tentazione di suonare tutti i campanelli era forte, ma la parte razionale e responsabile di me ha avuto il sopravvento e ho desistito.
 
Tra le calli semi-deserte che attraversavo, uno spiazzo pieno di bancarelle ha colto la mia attenzione. Qui ho trovato numerose vecchie stampe di manifesti cinematografici e foto vecchie di Venezia e dei paesi della campagna veneta(tra le quali San Dona’ e Jesolo-Cavazuccherina). Incuriosita non ho potuto fare a meno di entrare nel negozio cui le bancarelle appartenevano. Il negozio era la rinomata Libreria Acqua Alta, che avevo sentito nominare molto spesso, ma non avevo mai avuto l’occasione di visitare.

Entrare in questa libreria e’ stato come essere trasportati in un altro mondo. Attraversando i corridoi attorniati dai libri disposti su barche mi sembrava quasi di intraprendere una piccola avventura letteraria. La polvere, l’eau de chardonnay e il gatto della libreria sono stati miei compagni nell’esplorare questa giungla di libri in cui mi ero immersa. Da ogni dove spuntava un titolo interessante. Prendevo in mano un libro dopo l’altro per leggerne la trama, guardare la copertina, vedere l’anno di pubblicazione. Alcuni testi erano divertenti, come quello che spiegava come ottenere ottimi piatti della cucina cinese cucinandoli al microonde, altri erano grandi classici della letteratura (Dante, Moravia, D’Annunzio..), e alcuni libri avevano una dedica scritta a mano nelle prime pagine. Chissa’ chi l’aveva scritta, e per chi? E chissa’ quali vicissitudini hanno portato quel volume in questa libreria. Domande a cui solo la fantasia puo’ dare risposta.

I libri sembravano essere disposti a casaccio. Ma quando ho chiesto di un libro specifico a uno dei commessi, esso si e’ diretto a passo sicuro verso un angolo della libreria e muovendo i libri a destra e a manca ha fatto spuntare il titolo da me richiesto da quel caos apparente . Fare quattro chiacchiere con lui e con gli altri commessi della libreria e’ un’occasione che consiglio vivamente di non perdere. Conversazioni cosi’ tipicamente veneziane sono ormai piuttosto rare.

Cosi’ come trovare uscite anti incendio come questa non e’ cosa da tutti i giorni:

 
O ammirare il canale da scale cosi’ originali:
 
In fondo era solo una semplice libreria, nulla di speciale. Ma qualche volta  e’ lo spirito col quale si fanno le cose a fare la differenza, e che puo’ rendere una normale libreria un luogo magico e speciale, e rendere una giornata invernale a Venezia memorabile.
 

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